mercoledì 10 luglio 2013

Impianto hi-fi: Come scegliere i diffusori


Le casse, o meglio dette i diffusori acustici, sono una delle componenti fondamentali da scegliere quando decidiamo di comprare il nostro impianto Hi-Fi,  esse sono il mezzo tramite il quale un segnale acustico, dopo essere stato pre-amplificato, e reso percepibile all'orecchio umano.
Esistono diverse tipologie di diffusori acustici per caratteristiche differenti e per tipo di costruzione
Considerando un buon impianto Hi-Fi, esso dovrebbe essere in grado di riprodurre (con più o meno linearità) quasi tutto lo spettro sonoro udibile dall’uomo, ossia i classici 20Hz-20kHz e per fare ciò in modo ottimale di solito si utilizzano più diffusori specifici per porzioni ristrette della suddetta gamma sonora, impianti a più “vie”; l’esempio più classico sono gli impianti composti da  “casse” specifiche per la riproduzione delle frequenze più basse (i cosiddetti subwoofer – di solito uno solo per usi domestici), e 2 o più diffusori frontali con caratteristiche necessarie per riprodurre al meglio la restante gamma di frequenze medie e alte.
Esistono tipologie ancora più specifiche, con subwoofers per le bassissime frequenze, poi la gamma media divisa a sua volta in due o più “vie” con diffusori dedicati a ciascuna “via” e le restanti alte frequenze con altri diffusori anch’essi specializzati con i tweeter adatti.
Per un impianto hi-fi solo stereofonico classico sono necessari solo i diffusori frontale  destro e frontale sinistro , oltre il subwoofer; tuttavia gli standard cinematografici del suono posizionale (cosiddetto surround) hanno imposto l’uso di ulteriori diffusori, centrale,  posteriore sinistro e posteriore destro disposti in un ideale cerchio attorno all’uditore, proprio per dare la sensazione di essere avvolti dal suono della scena che si sta vedendo, ed essere in qualche modo più coinvolti.
L’esempio sopra citato è il famoso 5.1 con i vari standard Dolby Digital, Dolby Pro Logic, DTS ecc ecc, ormai già superato da altri standard multidiffusore 7.1 – 9.1 e via dicendo.
Il primo numero in genere indica il numero dei vari diffusori escludendo il subwoofer che è indicato nel secondo numero.
Negli impianti domestici, dove non ci sono grosse aree da sonorizzare nella maggioranza dei casi si usa un solo subwoofer, anche per una ragione legata alla natura fisica stessa delle basse frequenze, con l’aumentare della lunghezza d’onda esse tendono ad essere omnidirezionali e quindi non si avverte più la direzionalità del suono, che in questo caso si trasmette maggiormente per vibrazione del terreno.
Quando dobbiamo scegliere i nostri diffusori, buona regola è quella di scegliere delle casse in legno, proprio perché questo materiale è quello che si comporta nel migliore dei modi con le onde sonore, ed è l’ideale per creare delle “casse armoniche” che fanno risuonare al meglio le varie frequenze.
Il prezzo varia moltissimo, possiamo partire da poche centinaia di euro e possiamo tranquillamente superare molte migliaia di euro, influenzato da una miriade di parametri a partire dal tipo di legno, al progetto stesso e allo studio che ne è stato fatto per arrivare  alla componentistica (woofer, tweeter, elettronica);  potete quindi ben capire come le differenze siano enormi e tutto varia in base al budget ad alla tua voglia di ottenere prestazioni migliori.
Una regola fondamentale e che i diffusori vanno scelti guardando alla totalità dell'impianto, non basta avere diffusori eccelsi per avere un audio da favola, se mi passate questo termine,  nella “catena dell’ audio”,  bene o male tutto si adegua a quello che è l’anello più debole, il componente più scarso. Per essere più chiaro se ho un riproduttore (cd-dvd), un’amplificatore e dei diffusori di alta qualità e poi magari ho dei cavi di bassa qualità, il suono ne risulterà inficiato; per questo motivo è sempre bene considerare un buon livello di tutti i componenti di un impianto hi-fi , compresa la cavetteria, molto importante, essere equilibrati e fare una spesa in maniera da non differire troppo tra i vari apparecchi è fondamentale.
Altro punto molto importante, è quello dello spazio a disposizione, quello che occorre chiedersi è:
Quanto spazio ho da dedicare alle mie casse?
L’impianto hi-fi che devo comprare che area deve coprire?
Non ha senso sovradimensionare l’amplificatore (per i watt) e le casse (per le dimensioni) se l’area da sonorizzare è piccola, non è valida la regola che le casse più sono grandi e migliori sono.
Parametri come la sensibilità e l’efficienza sonora, ossia la capacità di tradurre in vibrazioni sonore un impulso elettrico, sono più importanti della grandezza; abbiamo diffusori di alto livello con sensibilità e efficienza superiori di altri diffusori con grandezze maggiori, quindi ovviamente con casse più piccole, ma con più efficienza e sensibilità, avrò risultati migliori.
Vi sono altri parametri da tenere in considerazione oltre efficienza e sensibilità, come l’impedenza, risposta in frequenza, THD, diagramma polare e non ultimo materiali e componenti.

Sensibilità ed efficienza - Sound Pressure Level
Sempre per non appesantirvi J la pressione acustica, espressa in deciBel (dB Spl), di solito si misura facendo riprodurre ad una cassa, del rumore rosa o bianco con la potenza di 1 watt e misurando, con un apposito strumento di misura, la pressione sonora in dB alla distanza di un metro dal centro sonoro del diffusore, per cui se leggiamo SPL: 93 dB 1W/1m sicuramente capiremo che la cassa è più efficiente di una SPL: 90 dB 1W/1m
Comprare diffusori ad alta fedeltà richiede una spesa non da poco, quindi quello che occorre fare è quello di trovare un buon compromesso tra qualità, efficienza e prezzo. Sappiate comunque che in media una buona cassa ha un efficienza tra gli 87 ed i 90 dB.

THD
Un altro parametro importante  che ho menzionato prima, soprattutto per gli audiofili,  è la THD, ovvero total harmonic distortion. 
Ogni componente elettronico, da cui passa il segnale acustico, introduce, volenti o nolenti, una distorsione, ovvero altera leggermente il segnale le lo attraversa facendo si che non sia esattamente identico ciò che vi  entra con ciò vi esce.
La distorsione che è introdotta è inevitabile, anche se si usa componentistica costosa, l’importante è che sia entro certi limiti.
Il limite per gli impianti hi-fi è l’1%.  
Per concludere, il diffusore è uno degli elementi  principali del nostro impianto hi-fi, la sua scelta deve essere presa con cura.
Informati bene sul prodotto che vuoi acquistare, leggi recensioni e caratteristiche tecniche dei datasheet  e confrontali con altri diffusori, vedrai che così facendo riuscirai a scegliere il diffusore più adatto a te.



Antonino Neri in collaborazione con Daniela Di Pietro per  www.hifiprestige.it

mercoledì 23 febbraio 2011

La radio la fai tu...

Un nuovo servizio molto intelligente:  www.spreaker.com
La nuova radio on line fatta direttamente da noi utenti; esatamente come un'emittente tradizionale, l'unica differenza è che, come in un social network, ogniuno con il suo spazio web e la sua pagina personale, può contribuire a creare degli show con i propri contenuti audio e creare dei propri canali podcast tematici, magari per far conoscere qualche composizione (come ho fatto io) o per parlare di argomenti vari, non c'è limite alla fantasia...
Direi un'idea illuminata per fare "esplodere" la creatività di ogni utente e per fare emergere il "radiofonico che è in voi", chissà che magari non scaturisca un conduttore di successo o, perchè no, una trasmissione web-radio di successo che abbia la sua eco nelle radio più "blasonate"...

Basta una semplice registrazione per avere la propria area personale, con tanto di fotografia facoltativa, per iniziare a "uppare" contenuti personali fatti in casa, ovvero podcast, ed evere così l'occasione di creare il vostro show e le varie puntate dello stesso, iniziare ad vere spettatori, che magari vi amano e vi seguono in ogni cosa voi fate.
Molto utile l'integrazione con i social più in voga del momento (Facebook e Twitter) per condividere tutti i vostri contributi con i vostri amici, direttamente sulla vostra bacheca, nonchè per invitare sempre più gente a seguire Spreaker.
Per finire che dirvi... provatelo...


by El Nino...

mercoledì 15 dicembre 2010

Panico da Tecnologia...

Vorrei fare una piccola riflessione psico-sociologica sul cosa significa tecnologia per le persone.
Premetto che la riflessione è valida solo nell'ambito di ciò che, in molti anni, ho accumulato personalmente in termini di amicizie, conoscenze, problemi risolti, consulenze, vivere quotidiano a contatto con la gente e chi più ne ha più ne metta, cosa che, col passare degli anni, ho preso come piccolo campione per uno studio personale sul tema.
I risultati di questo studio mentale che mi sono fatto e continuo a fare, a mio avviso non sono molto rassicuranti, poiché è emersa palesemente e inesorabilmente una diffusissima Fobia da tecnologia, un vero è proprio panico,  diffuso nelle persone che sono state, per così dire, "travolte" e superate dall'onda dell'informatizzazione e delle nuove tecnologie.
Letteralmente mi immagino un surfista inesperto che, salito per la prima volta sulla sua tavola da surf, viene rovinosamente travolto da un piccolo tsunami e nel bel mezzo del vortice si sente perso letteralmente...
E' cio che accade a chi cerca di accostarsi in ritardo alle nuove tecnologie, all'informatica che avanza e che ormai ci circonda ovunque ed in ogni luogo domestico e pubblico.
:<< Windows 7?!?!?!  Oddio!!!! che è..?!?!?  molto meglio XP....>> - <<!?!!? Oddio questo cellulare touch screen...  come si alza il livello di suoneria!?!?!?>>  -  << Ho combinato un macello, il pc non funziona più, dove sono andate a finire i file che erano in questa cartella!?!?! - Quando lo accendo non si vede più Windows!!!>>
 << Da dove si accende il computer!!!!!!!!!!?????????>>
Questo è panico da tecnologia... derivato dall'analfabetizzazione informatica - diffusa inesorabilmente anche tra le nuove generazioni...
Mi domando e mi chiedo: questi ragazzi come si troveranno nel mondo del lavoro se già le cose sono così?
Consiglio - rimanete più tranquilli, in fin dei conti si parla solamente di macchine e tutto si può imparare, basta avere lo spirito giusto con il quale accostarsi ad una cosa sconosciuta, e non FOSSILIZZARSI con una cosa che si è già assimilata perchè inesorabilmente, o volenti o nolenti, le cose cambiano, il progresso va avanti, e quindi o prima o dopo saremo costretti ad utilizzare il nuovo sistema operativo, il nuovo cellulare, il nuovo microonde, il nuovo rasoio elettrico, il nuovo sistema di comunicazione audio/video, magari anche sul posto di lavoro... e a quel punto chi non si è via via aggiornato, si troverà moooolto ma mooolto a disagio rispetto a uno che, con pazienza e costanza non ha rifiutato i passaggi logici ed naturali di un progresso inarrestabile.
NON FOSSILIZZATEVI!!!!


EL NINO

I file "immagine" e periferiche virtuali

I file cosiddetti "immagine" sono delle vere e proprie "fotografie", ad esempio, del contenuto di un CD o di un DVD; per cui fare un'immagine di un dvd significa ridurre ad un solo file, l'intero contenuto del dvd.
Questi formati ormai da molti anni si sono diffusi principalmente per il file sharing e per permettere così lo scambio di contenuti sul web. 
Ciononostante non mi vieta nessuno di fare un'immagine del contenuto di una singola cartella, di gruppi di cartelle o di un gruppo di file vari a mia scelta.
Voi mi chiederete cosa allora c'è di differente rispetto a creare un archivio di contenuti nei classici formati .zip. o .rar , la novità, se così si può chiamare, è che le "immagini" possono essere "montate" da alcuni programmi specifici che creano delle periferiche ottiche virtuali proprio per questo scopo.
Mi spiego meglio:  se creo un'immagine di un dvd in un unico file è come se avessi virtualmente quel dvd a portata di mano, ma il dvd vero per leggerlo devo inserirlo in un'unità ottica vera in grado di farlo, parallelamente il dvd immagine "virtuale dovrò metterlo in un'unità ottica virtuale. A questo punto , dopo aver creato l'immagine del dvd, dopo aver installato un programma adatto che mi legge, l'immagine in una periferica virtuale che ha precedentemente creato, io sarò in grado di esplorare il contenuto di quel dvd come se fisicamente avessi il supporto ottico originale.
Vi sono ormai molte estensioni di file immagine, le più comuni sono le .iso - .nrg - .mds/.msf - .bin/.cue  e molte altre.
Perchè alcune sono a coppie è presto detto, ad esempio .bin/.cue sono necessari perchè uno contiene i dati e l'altro le informazioni necessarie a montarlo o a masterizzarlo e così più o meno per gli altri.
Alcuni software più comuni per gestire i file immagine sono Alcohol 120% - Nero - Magic Iso - Daemon Tools - Power Iso che permettono la lettura di svariati tipi di formati immagine, la creazione di periferiche virtuali e quindi il "montaggio" delle stesse immagini in esse, l'estrazione del contenuto di un'immagine, la creazione stessa di un'immagine, la conversione attraverso vari formati, e per finire la masterizzazione.
Quindi ricapitolando ad esempio con Alcohol 120%  io se volessi esplorare il contenuto di un'immagine, primaditutto creerò la periferica virutale, in questo modo se noto nelle risorse del computer vedrò, oltre ai miei HD e il supporto ottico reale, una o più periferiche virtuali, diciamo cd.rom viruali che prima non avevo, a seconda se ne ho creati uno o più; a questo punto di solito clic destro sulla periferica vituale, monta immagine, ed andrò a scegliere il file immagine in questione, che ripeto è la "fotografia" del mio dvd-cd, in questo modo è come se avessi fisicamente preso il cd originale e l'avessi inserito nel mio cd-rom vero.
A questo punto posso scegliere di installarne il contento, se è un software o un gioco, oppure masterizzarlo su un supporto ottico, oppure solamente estrarlo o copiare alcuni contenuti.
In Nero Burning Rom nel menù "masterizzatore" si può masterizzare direttamente un file immagine, però il programma non offre la possibilità di creare periferiche virtuali ne di leggere direttamente il contenuto di un'immagine.
Per quanto riguarda gli altri programmi il concetto è pressochè identico.

lunedì 8 novembre 2010

Una giusta idea...


Continuando a discutere sull'informatica in generale, e sulla necessità di una sempre maggiore divulgazione atta a diminuire il vasto "analfabetismo informatico" ahimè ancora molto diffuso, ci tengo a promuovere l'iniziativa de IL BLOGGATORE, una splendida idea su come divulgare il verbo informatico e nello stesso tempo dare spazio alle tante persone che, come me, per passione si dilettano a scrivere articoli senza molte pretese nei loro blog...
L'idea vincente a mio avviso, che si sposa pienamente con il mio pensiero divulgativo, è proprio quella avuta dallo staff del portale.
Vi cito testualmente le loro parole:
"Una particolarità di Il Bloggatore è che non fornisce ai visitatori le notizie complete, bensì delle anteprime di notizie, dalle quali è poi possibile giungere ai blog iscritti..."
in altre parole il portale , un aggregatore di Feeds legati a temi informatici fondamentalmente, in questo modo può realmente accrescere la visibilità dei singoli blog degli utenti, fornendo al tempo stesso un buon servizio per i singoli bloggers e una maggiore "divulgazione del Verbo :-)"


link del portale

un saluto.                  Antonino Neri

sabato 6 novembre 2010

Come mantenere "in vita" il proprio computer e difendersi dai "cattivi" in 10 regole

Quasi giornalmente , ormai da molti anni, mi capita di avere a che fare con poveri pc desktop, notebook o netbook completamente inservibili, in quanto infetti da una moltitudine di malware (virus, trojan, spyware ecc ecc) e con il sistema operativo, nella migliore delle ipotesi, lento ed inutilizzabile o addirittura che non si avvia più.
Nel 99% dei casi ciò è dovuto all' "analfabetismo informatico" degli utilizzatori, su cui fanno leva i vari hacker informatici, che in questo caso sono i "cattivi".
Mi sembra doveroso allora stilare una piccola guida che vi aiuterà a minimizzare tutto ciò, attenzione, senza avere la presunzione di debellare al 100% ogni problema, ma prolungando di molto il lifetime del vostro computer, inteso da una formattazione all'altra, o anche dal primo acquisto alla prima formattazione.

IO DICO SEMPRE CHE IL MALE E IL BENE ARRIVANO DA INTERNET.

vademecum S.O. base Windows - i software mensionati sono tutti freeware.

Primo punto - perchè rimanere collegati ad internet anche quando non si ha il bisogno?
Perchè se in un portatile ho la wireless attivata devo essere automaticamente colegato ad internet?
Ne deriva che bisogna connettersi SOLO quando si ha il bisogno e subito dopo DISCONNETTERSI e continuare a lavorare al computer senza essere collegati al web. Si riducono così i possibili attacchi...

Secondo punto - non appesantire il pc, con GB di foto e video in C:\ che di solito è la partizione di sistema, ovvero quella dove risiede il S.O. ne tantomeno sul Desktop che, per la cronaca è su C:\  - quindi, magari in fase di formattazione ripartire l'HD in 2 o più partizioni, così da destinarne almeno una per i dati. (es. D:\dati), in questo modo è anche più facile recuperare il tutto in una eventuale formattazione.

Terzo punto - tenere il più possibile il registro in condizioni buone, senza chiavi obsolete o ridondanti o
inutilizzate che si creano, ahimè, in ogni momento, senza che noi ce ne accorgiamo, per esempio quando installiamo o disinstalliamo programmi. Per fare questo vi consiglio un semplice e gratuito programmino chiamato CrapCleaner - scaricabile da qui:  CCleaner

Quarto punto - utilizzare un buon firewall che permette di limitare gli attacchi di haking provenienti dal web o impedisce a eventuali malware già presenti nel pc di collegarsi ad internet.
Consiglio di disattivate il Firewall di Windows ed affidarsi a firewall gratuiti e più efficaci quali Zone Alarm (scaricabile da qui: ZoneAlarm Basic firewall ) oppure Comodo ( Comodo Firewall )

Quinto punto - cosa per me fondamentale, disattivare il Ripristino Configurazione di Sistema, che in Windows 7 ha preso il nome di Protezione Sistema, dalle proprietà Sistema nel pannello di controllo, non serve quasi mai, occupa un bel pò di GB sull'HD e magari si fa una copia di tutto ciò che viene cancellato compresi i virus, per poter ripristinare il S.O. ad una data antecedente al fattaccio...   che cosa inutile.

Sesto punto - quasi la maggior parte dei programmi che noi installiamo compresi software di antivirus, firewall ed anti-malware in generale, creano delle stringhe di comando per "dire a windows" di essere eseguiti al suo avvio in modo automatico. Se consideriamo quanti programmi abbiamo installati in un pc e consideriamo una stringa ciascuno da avviare all'accesso a Windows, capiamo bene quanti eterni secondi e minuti dobbiamo attendere all'avvio del nostro S.O. perchè esso si "svegli" e diventi operativo ai nostri comandi...  per velocizzare tutta questa operazione basta deselezionare l'inutile avvio automatico di molti di questi programmi.
Per fare ciò basta avviare  MSCONFIG, digitando il nome nella stringa esegui del menù START, e poi andare a visualizzare tutti i programmi in avvio automatico nella finestra AVVIO, deselezionando quelli inutili, che in ogni caso funzioneranno correttamente quando noi li avvieremo per utilizzarli. (attenzione bisogna sapere però quali deselezionare e quali no e questo si impara con un po di esperienza, per esempio si deve lasciare uno e un solo antivirus e il firewall e si potrebbero benissimo disattivare i vari Adobe Acrobat Reader, Messenger, Office ecc ecc, tanto per darvi un'idea).

Settimo punto - Utilizzare un solo antivirus residente ed attivo h24 ad esempio Avira
(Avira Antivirus) ed un solo firewall residente ed attivo h24, che controlleranno tutto il traffico da e verso internet nonchè tutti i file letti e scritti nel computer in tempo reale.

Ottavo punto - è consigliabile avere altri programmi anti malware, anti trojan, anti rookit, che però non devono essere attivi h24 ed in background come l'antivirus residente, altrimenti rallenterebbero qualsiasi normale funzione  del pc, in questo modo si andranno a fare periodicamente delle scansioni, utilizzando così metodi di ricerca dei virus diversi, in altre parole "quello che non becca uno lo becca l'altro..." :-)
alcuni programmi utili a questo: SpybotEmisoft Anti-Malware 5 - Lawasoft Ad-Aware free - Malwarebytes' Anti-Malware

Un paragrafo a parte merita di essere speso per introdurre quella che sarà la nuova frontiera dello scanning.
Il cosiddetto Cloud Scanning, che, come dice la parola stessa, è Cloud Based ovvero basato sulla tecnologia del "cloud computing", dei cosiddetti "computer sulle nuvole". In altre parole con pochissimi MB si può avere un sistema che scansiona il proprio pc locale, attraverso internet e la cui potenza di calcolo, il motore di scansione e soprattutto il database dei virus sta "sulle nuvole" ovvero in internet, in appositi server. Ovviamente è indispensabile una connessione ad internet, tuttavia così non si è legati sempre ai continui aggiornamenti e si è sicuri di aver combattuti i propri nemici con una "lancia sempre appuntita..." se mi consentite l'espressione.
Un programma gratuito che già permette di farlo è Comodo Cloud Scanner 

Nono punto - ovviamente tenere sempre aggiornati i vari programmi antivirus, aggiornando il residente giornalmente, tutti gli altri ad hoc, ogni volta prima di una scansione. E' inutile scansionare se il programma non è aggiornato, vale la regola che se aggiorno oggi è ok, se l'ho aggiornato ieri non va più bene. A volte possono essere disponibili più di 2 aggionramenti nella stessa giornata!

Decimo punto - con cadenza mensile tenere in ordine il vostro HD deframmentandolo, cosicchè la velocità di accesso ai dati sarà aumentata e con essa le prestazioni generali del pc,  va deframmentato anche il file di paging...  programmi : Defraggler e Page-Defrag

Con queste direi semplici regole non vi assicuro di non prendere mai virus, ma sarete certamente molto più sicuri di prima, consentendo al vostro pc di mantenersi "in forma" per un più lungo periodo di tempo.
E' anche buona regola una navigazione più consapevole, evitando siti poco raccomandati, pop-up fastidiosi,  link sconosciuti ed e-mail non affidabili. Non mi addentro nel capitolo - navigazione anonima -

Riepilogo dei programi Freeware mensionati:

CCleaner
ZoneAlarm Basic firewall
Comodo Firewall
Avira Antivirus
Spybot
Emisoft Anti-Malware 5
Lawasoft Ad-Aware free
Malwarebytes' Anti-Malware
Comodo Cloud Scanner
Defraggler
Page-Defrag

mercoledì 20 ottobre 2010

MEMRISTORI - il futuro... cosa sono?

Partiamo dall'inizio
Il Memristore è un nuovo componente elettronico che è capace di modificare il proprio stato al variare della corrente elettrica, più o meno come fa un transistor tradizionale, però il memristore conserva il proprio stato anche quando il flusso della corrente elettrica si interrompe.
Si crede che tale componente diverrà parte integrante della vita tecnologica di tutti i giorni entro tre anni. 
Microchip di elaborazione dati (CPU) e per lo stoccaggio di informazioni (RAM-Flash) basati su memristori saranno più efficienti, meno affamati di corrente, dei tradizionali transistor.
Test in laboratorio attestano che, se i tradizionali microchip di memoria sono composti da transistor grandi tra i 30 e i 40 nanometri, i memristori sono non più grandi di 3 nanometri. Capaci di passare dallo stato "on" a quello "off" in un nanosecondo (o miliardesimo di secondo).
I primi prototipi sono degli HP Labs, i cui ricercatori sono convinti che, in tre anni, la memoria a memristori vanterà una capacità di immagazzinamento di 20 Gigabyte per pollice quadrato. 

Antonino Neri

SSD seconda parte

Entriamo un po in dettaglio:
diciamo che come capacità credo ci siano le prime notizie di prototipi addirittura che arrivano a 4TB (circa 4000 GB) il chè è notevole, anche se ancora impossibili da comprare, per i più "normali" si parte da 120 160 GB per i modelli in commercio, che partono da prezzi orientativi di 200 euro e che vanno via via scendendo.
Come ho già scritto nel primo post sugli SSD , le caratteristiche sono molto maggiori, in prestazioni, rispetto agli HD tradizionali, anche di quelli più prestanti , es 15000 rpm, arlando sempre di HD sata.
La memoria utilizzata per gli SSD deriva direttamente dalle memorie Flash (quelle delle pendrive) a cui si aggiungono un controller per la scrittura e la lettura e un'interfaccia che serve per connetterlo al computer.
La tecnologia di memoria flash Nand può essere distinta in 2 sottocategorie: MLC  e SLC.
Le memorie Nand utilizzate negli SSD memorizzano i dati in delle "celle" e queste, a differenza della memoria RAM, hanno la capacità di mantenere le cariche elettriche anche in assenza di energia elettrica e quindi di conservare i dati, non in modo magnetico come avviene per gli HD tradizionali.
Per il mercato consumer, dove i costi devono essere mantenuti bassi , gli SSD sono prevalentemente del tipo MLC, che permettono di contenere più bit per ogni singola cella. lo svantaggio relativo per questo tipo di tecnologia è la minore velocità di accesso in scrittura ed in lettura rispetto alla SLC e un numero minore di cicli di scrittura che si attesta attorno a 10000 volte.
Per quanto riguarda gli SSD con tecnologia SLC ovviamente possiamo dire che il costo per byte è maggiore ma sono maggiori le prestazioni, contenendo un bit per ogni cella, e sono anche maggiori i cicli di scrittura, circa 100000.
Per concludere direi che la tecnologià ovviamente paga il costo che si va a spendere, consiglierei un buon SSD per il boot del S.O. per avere un aumento considerevole di pretazioni nel caricamento e in generale.
Gli MLC possono bastare per un utente che non vuole spendere cifre eccessive, anche perchè, pur avendo 10000 cicli circa di scritture, ciò equivale sempre alla durata di parecchi anni.

Antonino Neri

lunedì 18 ottobre 2010

SSD - Introduzione

Be ragazzi che dire degli SSD... è da un bel po di annetti che li aspetto e finalmente sono una realtà...
Da quando si è incominciato a parlarne, si intuiva che sarebbero stati una rivoluzione, e così io credo che sarà, con l'abbassarsi del prezzo per GB di memoria, saranno sempre più capienti e meno costosi, già direi che un'azzardo a comprarlo si potrebbe fare.  Più prestanti sicuramente, non hanno parti meccaniche in movimento, quindi anche meno fragili, accesso ai dati in scrittuta ed in lettura molto più veloce, non ci sono parti di usura, durano più allungo quindi, consumano molto meno, sono più leggeri...   insomma avete capito..
Fra qualche tempo entreremo più in dettaglio e parleremo dei modelli e delle 2 tecnologie principali.

giovedì 7 ottobre 2010

aperte le discussioni

vorrei discutere un po con chi è interessato di alcuni argomenti perchè credo che ci possa essere, con scambio di idee, opinioni, esperienze varie e personali, una maggiore conoscenza collettiva degli argomenti e magari una accresciuta cultura personale. sono aperto a qualsiasi vostro commento...  dimenticavo gli argomenti sono descritti sopra nelle varie pagine, come potete vedere sono tutti legati chi più e chi meno al monto della tecnologia che, oggi più che mai, è entrata a far parte del nostro modo di vivere e del nostro quotidiano.

domenica 3 ottobre 2010

Benvenuti!

Do il benvenuto a me stesso e a voi, il mio blog...
è da un bel po di tempo che leggo sui giornali del vero e proprio boom dei blog personali, c'è chi si è fatto anche moltissimi soldi... magari.
Cercherò di arricchirlo il più possibile con ciò che più mi interessa e se interessa anche a voi    bè fatemelo sapere